Non solo cristianesimo: la Sinagoga Cymbalista e il Centro dell’Eredità ebraica di Mario Botta

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98

I luoghi sacri realizzati dall’architetto svizzero Mario Botta, di cui abbiamo già parlato in altri articoli, sono incredibilmente numerosi. Tuttavia, è significativo il fatto che le sue realizzazioni non siano limitate a chiese e cappelle cristiane, ma si estendano al di fuori dell’Europa con luoghi di culto di altre religioni. E’ il caso della Sinagoga Cymbalista e del Centro dell’Eredità Ebraica, realizzato tra il 1996 e il 1998 all’interno del campus universitario di Tel Aviv (Israele).

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
La Sinagoga e il Centro dell’Eredità ebraica all’interno del campus universitario di Tel Aviv.

Fortemente voluta da Paulette e Norbert Cymbalista, membri della direzione dell’Università di Tel Aviv, l’edificio riunisce al suo interno l’aula sacra e un centro conferenze, che hanno uguale valore perché uguale forma e dimensione. Infatti, fra i desideri della committenza vi è quello di creare un luogo di incontro, capace di sanare la profonda lacerazione che divide ebrei laici ed ebrei credenti in Israele. Inoltre, la sinagoga vuole essere luogo di culto per tutte le correnti dell’ebraismo (ortodossi, conservatori e riformati), affinché possano pregare assieme. L’edificio è stato totalmente finanziato da Norbert Cymbalista e donato all’università.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
La sezione dell’edificio costruito da Mario Botta: i due corpi sono speculari.

Il progetto

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
L’atrio che conduce ai due ambienti speculari.

Mario Botta elabora dunque una struttura formata da una base rettangolare alta un piano, dove posiziona l’atrio di accoglienza. All’interno di questo rettangolo, si inseriscono in modo simmetrico due sale quadrate, larghe circa 17 metri. Una sarà appunto la sinagoga e l’altra la sala conferenze, entrambe dotate di un’ingresso che permette l’una di guardare l’altra, rendendo più fluidi e comunicanti i due spazi, laico e religioso.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
La pianta dell’edificio con la base rettangolare e le due sale quadrate al suo interno.

I volumi delle due sale si innalzano oltre la base, ma non mantengono la loro forma quadrata. Nel salire verso l’alto, le pareti delle due sale da dritte diventano curve, fino a diventare totalmente circolari sulla sommità, a 13, 5 m di altezza.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
Le due sale che da quadrate diventano circolari.

La copertura, però, resta quadrata come il perimetro di base: in questo modo, si creano quattro lunette vuote da cui la luce può entrare in modo zenitale (come in tutte le architetture di Botta). Un quadrato inscritto nel cerchio, ma che al tempo stesso confluisce nel cerchio: una scelta non casuale (e nemmeno rara nelle architetture sacre) in quanto il quadrato rimanda alla dimensione terrena, mentre il cerchio a quella divina. Ecco perché il quadrato è il perimetro di base delle sale, mentre il cerchio il perimetro in copertura, che tende quasi al cielo.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
La copertura quadrata e il lucernario che permette l’ingresso zenitale della luce.

I materiali

Nonostante la struttura portante sia in calcestruzzo, quest’ultimo non viene mai lasciato a vista (al contrario di Alvaro Siza e Peter Zumthor). Il rivestimento esterno è in pietra di Verona, mentre quello interno in pietra dorata toscana. Il soffitto è in legno chiaro, proveniente dalla Svizzera, mentre il pavimento in granito nero dello Zimbabwe.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
L’interno della sala conferenze.

Gli arredi

I due ambienti identici si distinguono grazie agli arredi e alla loro disposizione. Nella sala conferenze, file di sedie occupano l’intero spazio di fronte a un palco, ricavato in uno spazio opposto all’ingresso. All’interno della sinagoga, invece, alcune panche sono disposte in direzione del pulpito in legno centrale, leggermente rialzato. Sul lato opposto all’ingresso, si trova l’Aron, l’armadio che contiene i rotoli delle Sacre Scritture (Torah), rivestito in onice del Pakistan.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98
L’interno della sinagoga con il pulpito al centro e l’Aron a parete.

Il divino è diverso?

Mario Botta, costruendo una sinagoga successivamente a tante chiese cristiane, si apre al dialogo interreligioso, senza parole, ma con le azioni, anzi con le pietre. Egli è in grado di costruire luoghi sacri, tanto ebraici quanto cristiani, perché la relazione spirituale che l’uomo intreccia col divino è della stessa natura, al di là delle differenze religiose e culturali.

Mario Botta, Sinagoga Cymbalista e centro dell'Eredità Ebraica, Tel Aviv, Israele, 1996-98

Sitografia: