Mario Botta a Bergamo: il centro pastorale Giovanni XXIII di Seriate

Il centro pastorale Giovanni XXIII di Mario Botta.

In provincia di Bergamo, a Seriate, dal 2004 sorge il nuovo complesso pastorale dedicato al Beato Giovanni XXIII, Papa dal 1958 al 1963 di origini bergamasche. L’architetto è niente meno che lo svizzero Mario Botta, autore del celebre Mart di Rovereto del 2002.

La chiesa di Paderno di Mario Botta.
La chiesa di Paderno di Mario Botta.

L’architetto: Mario Botta a confronto con Peter Zumthor

Mario Botta nasce nel 1943 a Mendrisio, nel Canton Ticino. Studia architettura a Venezia, dove ha la possibilità di incontrare e collaborare con Louis I. Kahn e Le Corbusier, e di conseguire la tesi di laurea con Carlo Scarpa nel ruolo di relatore.

Dal punto di vista biografico, Mario Botta ha molto in comune con Peter Zumthor, architetto della Cappella di San Nicolao: i due architetti sono, infatti, coetanei e di origine svizzera. Tuttavia, dal punto di vista architettonico, si differenziano totalmente: se i progetti di Zumthor sono spesso dei complessi e suggestivi edifici non definiti a priori, quelli di Botta si basano su forme geometriche elementari come il quadrato e il cerchio, rafforzate da muri massicci. Inoltre, la luce, quasi sempre zenitale, definisce in modo razionale lo spazio che l’architetto ha creato.

L’architettura sacra è molto frequente nella produzione architettonica di Botta: 22 edifici sacri progettati, illustrati in una mostra realizzata dalla Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno dal 25 marzo al 12 agosto 2018 (museocasarusca.ch/mostre/2018-mario-botta/ ). La sua predilezione per i luoghi sacri è motivata dalla possibilità che essi offrono di ripensare i valori profondamente umani che l’architettura porta in sé.

L'architetto svizzero Mario Botta, nato a Mendrisio nel 1943.
L’architetto svizzero Mario Botta, nato a Mendrisio nel 1943.

Il luogo e i lavori di costruzione

Il complesso di Seriate non è l’unico progetto in territorio bergamasco di Mario Botta: sempre nel 2004, viene inaugurata la nuova biblioteca A. Tiraboschi, sempre dell’architetto ticinese. A Seriate, il terreno su cui è chiamato a realizzare il complesso pastorale si trova in località Paderno, sulla strada verso Bergamo, una zona divenuta quartiere residenziale negli ultimi decenni.

Sul lotto di 26.500 mq, era già presente una piccola chiesa del XVIII secolo, dedicata a Sant’Alessandro Martire, patrono di Bergamo. A causa dell’incapacità della chiesetta ad accogliere tutti i fedeli, la parrocchia del Santo Redentore di Seriate commissiona il centro pastorale nel 1994. Tuttavia, i lavori di costruzione inizieranno solo nel 2001 e termineranno nel 2004.

La nuova chiesa di Mario Botta a destra e la chiesa settecentesca di Sant'Alessandro Martire a sinistra.
La nuova chiesa di Mario Botta a destra e la chiesa settecentesca di Sant’Alessandro Martire a sinistra.

I tre spazi del Centro Pastorale

Botta interviene per modificare profondamente la porzione di terreno a lui affidata e renderla un nuovo polo di spiritualità e aggregazione civile per la località di Paderno. Il complesso comprende un lungo volume rettangolare a un solo piano e un grande cubo scavato, organizzati attorno al sagrato della vecchia chiesa.

Il centro pastorale Giovanni XXIII.
Il centro pastorale Giovanni XXIII.

Nel primo volume lungo quasi 100 metri, Botta predispone gli spazi per l’oratorio, l’appartamento del sacerdote e le aule per la catechesi, uniti in un portico colonnato. Questo spazio porticato svolge la funzione di mediazione e filtro tra il quartiere residenziale e il sagrato, offrendo inoltre spazi di ritrovo coperti. Il richiamo è forse alla stoà* ellenistica, edificio di forma rettangolare allungata con un lato aperto e colonnato sulla piazza, la cosiddetta agorà.

Un passaggio coperto, rivestito all’esterno in metallo laccato nero, accoglie la sagrestia e i confessionali collega i portici al grosso volume inscrivibile in un cubo: la chiesa vera e propria.

Schizzo del centro pastorale (Archivio Mario Botta).
Schizzo del centro pastorale (Archivio Mario Botta).

La Chiesa: forme e luce

A pianta quadrata di 25 metri per lato, raggiunge l’altezza di ben 23 metri. Man mano che l’altezza aumenta, l’edificio è scavato geometricamente sugli spigoli di modo che nella parte alta termini in forma di croce.

Nei bracci della croce, sono disposti i quattro lucernari che permetto l’ingresso della luce in modo esclusivamente zenitale, ovvero dall’alto al basso in modo perfettamente verticale. Botta, infatti, usa quasi esclusivamente la luce zenitale nelle sue architetture, per dare in modo semplice e immediato il rapporto col divino.

Il soffitto della chiesa visto dall'interno con i quattro lucernari.
Il soffitto della chiesa visto dall’interno con i quattro lucernari.

I materiali

Sebbene la struttura sia in calcestruzzo armato (detto comunemente cemento armato), Botta riveste la chiesa in pietra rossa di Verona trattata a spacco. L’esterno della chiesa presenta quindi una texture molto particolare grazie alla luce che incide sulle pareti verticali. L’effetto ricorda la consistenza irregolare, materica e rossastra del terriccio.

All’interno, la pietra di Verona, questa volta levigata, si ritrova nel pavimento, nella parte inferiore delle pareti e negli arredi liturgici del presbiterio. La restante superficie interna è rivestita di pannelli di legno a bande orizzontali ricoperti con foglie d’oro.

Questa scelta porta dei vantaggi sia sul piano dell’acustica (praticamente perfetta) che su quello dell’illuminazione: la luce zenitale viene assorbita dai pannelli dorati e ridiffusa con sfumature calde e accoglienti.

La chiesa di Paderno vista dalla parte della doppia abside.
La chiesa di Paderno vista dalla parte della doppia abside.

La doppia abside

La pianta quadrata presenta un’irregolarità in corrispondenza del presbiterio dove Botta inserisce una doppia abside in pietra di Verona. La parete dell’abside è stata scolpita dal toscano Giuliano Vangi, che rappresenta la crocifissione di Cristo, accompagnato da un gruppo di donne addolorate. La scena evangelica, tuttavia, è ambientata a Seriate: si possono distinguere il campanile della parrocchia di San Cristoforo, la parrocchia del Santissimo Redentore e la nuova chiesa appena costruita. Il bassorilievo, dalla composizione semplice e vuota, è evidenziato dalla luce, rigorosamente zenitale, proveniente dallo spazio compreso fra l’abside e la parete.

L'interno della chiesa con l'abside scolpita da Giuliano Vangi.
L’interno della chiesa con l’abside scolpita da Giuliano Vangi.

Venite e vedrete…

Di seguito, potete trovare il video di un estratto del documentario realizzato da Alberto Nacci sulla Chiesa del complesso Giovanni XXIII di Mario Botta, intitolato “Fra la terra e il cielo”(2010). L’indirizzo del complesso è via Po 25, Seriate (BG): l’augurio è di poter vivere in prima persona il luogo di incontro che è diventato il complesso Giovanni XXIII e di poter sperimentare dall’interno l’architettura, ma soprattutto l’atmosfera divina che Mario Botta ha saputo costruire.

 

Bibliografia:

  • Alessandra Coppa, Mario Botta, Motta Architettura, Milano, 2009
  • Mario Botta, Chiesa a Seriate: Centro pastorale Giovanni 23, Skira, Milano, 2004

Sitografia: