Fra i dieci architetti scelti dalla Santa Sede, vi è Smiljan Radic, proveniente, come Carla Juaçaba, dall’America Latina. Infatti, l’architetto, nato nel 1965, è nato e si è formato a Santiago del Cile, iniziando la sua attività nel 1995. Nominato miglior architetto under 35 dal Chilean College of Architects nel 2001, Smiljan Radic si è dedicato prevalentemente a progetti di piccole dimensioni, come case, ristoranti e installazioni.
Le animite della tradizione cilena
Attingendo alle sue tradizioni cilene, Smiljan Radic sostiene di essere stato ispirato dalle animite, cappelle di minuscole dimensioni ai bordi delle strade cilene, dove “persone in lutto depositano fiori e candele per coloro che sono deceduti tragicamente” (Vatican Chapels, a cura di Francesco Dal Co, Mondadori Electa, 2018). Egli elabora una semplice cappella a tronco di cono, dal tetto trasparente.
Le pareti realizzate con il pluriball
Molto interessante è la realizzazione delle pareti, formate da otto cocci in calcestruzzo armato, prefabbricati in azienda e poi assemblati sul posto. Infatti, il cassero nel quale colare il cemento è stato precedentemente rivestito di pluriball (il materiale da imballaggio con cui ogni bambino si diverte a far scoppiare le bollicine).
Questo ha fatto sì che le texture interna ed esterna della cappella siano totalmente diverse, una grezza e una formata da tante piccole cavità irregolari. Della realizzazione, si è occupata l’azienda italiana Moretti, impegnata anche nella costruzione della cappella di Andrew Berman.
La croce in legno e acciaio
La parte superiore della cappella è attraversata da una trave di acciaio brunito, che sostiene due lastre di vetro a copertura nella cappella. Inoltre, la trave svolge il ruolo anche di asse orizzontale di una croce, formata da un tronco di legno scortecciato, che, appoggiato a un basamento in cemento, si eleva al centro della cappella.
Entrate uno alla volta…
L’ingresso è semichiuso da una porta in legno, che protegge la cappella, pur lasciando un piccolo varco attraversabile da una persona alla volta. In questo modo, l’esperienza di entrare nella cappella di Smiljan Radic diventa intima e personale. L’assenza di arredi liturgici invita il visitatore a concentrarsi solo sul tronco centrale e sulla texture irregolare delle pareti.
Bibliografia, sitografia e referenze fotografiche:
- Vatican Chapels, a cura di Francesco Dal Co, Mondadori Electa, 2018
- divisare.com/projects/383384-smiljan-radic-alessandra-chemollo-vatican-chapel
- www.professionearchitetto.it/news/notizie/25244/Vatican-Chapels-Cemento-armato-modellato-dalle-bolle-d-aria-del-pluriball-per-la-cappella-di-Smiljan-Radic
- www.archdaily.com/895127/10-chapels-in-a-venice-forest-comprise-the-vaticans-first-ever-biennale-contribution/5b07c3aef197cc14a200086b-10-chapels-in-a-venice-forest-comprise-the-vaticans-first-ever-biennale-contribution-photo
- www.archdaily.com/788812/spotlight-smiljan-radic