Massimiliano e Doriana Fuksas: la dibattuta chiesa di Foligno

Massimiliano Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo a Foligno, 2001-2009

La chiesa di San Paolo a Foligno viene costruita in seguito al terremoto che devasta la città umbra nel 1997. Il concorso, lanciato dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) nel 1998, fu vinto nel 2000 dal progetto dello Studio Fuksas. Lo studio, composto da circa 170 professionisti e da tre sedi (Roma, Parigi e Shenzhen in Cina), è diretto da Massimiliano Fuksas e da sua moglie Doriana.

Massimiliano Fuksas con la seconda moglie Doriana.
Massimiliano Fuksas con la seconda moglie Doriana.

Opporre costruzione alla distruzione

Il complesso parrocchiale, completato nel 2009, è stato edificato nell’area vicino a via del Roccolo dove sorgeva un grande campo container, allestito in seguito al sisma. La valenza simbolica è quindi molto forte: opporsi alla distruzione, ricostruendo un edificio forte e stabile, un’idea simile quella di Mario Botta nella chiesetta di Mogno.

Le conseguenze del terremoto che sconvolse Foligno e Colfiorito nel 1997.
Le conseguenze del terremoto che sconvolse Foligno e Colfiorito nel 1997.

Avvicinandosi al complesso…

Fuksas, intenzionato a conferirle una dimensione sacra cioè “altra”, decide di rialzare l’intera costruzione di un metro rispetto al livello del terreno. Si tratta di una scelta adottata fin dai Greci, per definire uno spazio diverso da quello della vita quotidiana. Tuttavia, a Foligno non è un crepidoma di tre gradini a condurci al tempio, bensì un vasto sagrato in salita. Da esso, si innalza una stele alta 13 metri in cemento e marmo bianco di Carrara, realizzata dall’artista  Enzo Cucchi. L’opera, in cui è scavata una grande croce latina, si pone come il primo segno identificativo della chiesa e suggerisce al passante disorientato la funzione di quelle possenti masse.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009 (© Moreno Maggi)
Il complesso parrocchiale formato dai tre volumi e dalla stele di Enzo Cucchi (© Moreno Maggi)

Il progetto e la pianta

Il complesso si compone di tre volumi rigidamente geometrici, in forma di parallelepipedi. Il primo, in cemento a vista, con una pianta di 30 x 22,5 metri e un’altezza di 26 metri circa, contiene l’aula liturgica principale; un secondo parallelepipedo più basso e più allungato (circa 50 m di lunghezza e 8 di altezza), sempre in cemento, ospita la canonica, la sagrestia ed altri ambienti; infine un piccolo volume vetrato, di 10 x 5 m circa, accoglie la cappella feriale e unisce i due volumi precedenti.

Massimiliano Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo a Foligno, 2001-2009 (© Massimiliano & Doriana Fuksas)
La pianta del complesso di San Paolo a Foligno (© Massimiliano & Doriana Fuksas)

La chiesa: esterno…

Il volume principale della chiesa è semplice e puro. La facciata sud, quella dell’ingresso, è attraversata in tutta la sua lunghezza da una bassa vetrata, apribile in corrispondenza di tre porte. La marcata divisione tra esterno e interno, data dalle possenti pareti in cemento, è alleggerita da questo nastro vetrato, sebbene quest’ultimo non la elimini.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009 (© Moreno Maggi)
L’ingresso vetrato sulla facciata sud (© Moreno Maggi)

Nelle facciate laterali a est e a ovest, cinque irregolari aperture per lato movimentano la superficie, illuminano l’interno e sostengono dal punto di vista strutturale la particolare costruzione interna.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009
La facciata ovest, “bucata” dalle aperture irregolari.

…e interno

Una volta superato l’ingresso vetrato, ci si trova schiacciati da un altro parallelepipedo cavo che pende dal soffitto. Quest’ultimo incornicia l’area della celebrazione ed è sorretto dalla struttura delle finestre, che dal parallelepipedo esterno arrivano fino al secondo attraverso dei “tunnel”.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009
Il volume cavo interno è unito a quello esterno solo in corrispondenza delle aperture irregolari.

La luce

Le numerose fonti di luce sono quindi posizionate in modo molto particolare. La prima, quella proveniente dal nastro vetrato, permette l’ingresso di una luce radente; la seconda, data dalle finestre irregolari, illumina scenograficamente gli elementi di maggiore importanza per la celebrazione, quali l’altare, l’ambone e il fonte battesimale; la terza proviene dal soffitto, attraverso un lucernario compreso tra il primo e il secondo parallelepipedo; infine, la quarta consiste in un altro lucernario a tre tagli posizionato al centro del soffitto.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009 (© Moreno Maggi)
L’aula liturgica principale, illuminata dalle numerose fonti di luce (© Moreno Maggi)

Gli arredi

Dei lampadari, dalle forme geometriche e irregolari come le finestre, scendono per molti metri sia all’interno del parallelepipedo più piccolo, sia tra quello esterno e quello interno. Tutti gli arredi sacri (i lampadari, le sedute in quercia e gli elementi del presbiterio) sono stati progettati da Fuksas Design.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009
L’interno della chiesa di Foligno.

La Via Crucis di Mimmo Paladino

Oltre a Enzo Cucchi, anche un altro artista è intervenuto nella chiesa di Fuksas: Domenico Paladino. Egli si è occupato delle 14 stazioni della Via Crucis, posizionate sulle pareti del parallelepipedo maggiore. La conformazione della chiesa, con un lungo corridoio perimetrale, permette di godere a pieno dell’opera che riempie di significato questo spazio altrimenti vuoto. Realizzata nel 2007, l’opera in terracotta e ferro evoca la Passione di Gesù con pochi ed essenziali oggetti, simboli o frammenti.

Domenico Paladino, Via Crucis, settima stazione, chiesa di San Paolo, Foligno, 2007
La settima stazione della Via Crucis di Mimmo Paladino.

Una chiesa contestata

Fuksas sceglie, quindi, di evocare la spiritualità del luogo sacro attraverso l’essenzialità e la pura geometria: non si può negare che egli non sia riuscito a creare uno spazio totalmente “altro” (e dunque sacro) rispetto allo spazio circostante. Tuttavia, proprio su questo aspetto si basano molte delle critiche che sono state rivolte alla chiesa di San Paolo: un volume troppo imponente e massiccio che non si integra con il paesaggio umbro circostante. Inoltre, sono emersi problemi a livello di riscaldamento: il parallelepipedo in cemento fatica a essere riscaldato in inverno, consumando molta energia, ma raggiungendo comunque temperature più basse di quelle esterne.

Massimiliano e Doriana Fuksas, Complesso Parrocchiale San Paolo Apostolo, Foligno, 2001-2009 (© Moreno Maggi)
La chiesa di Fuksas nel paesaggio umbro (© Moreno Maggi)

Perciò, per chi teme le temperature che il “cubo in cemento” può raggiungere sia in estate che in inverno, ecco un ottimo video per esplorare virtualmente la chiesa: www.youtube.com/watch?v=NxfNnDxz3C8

 Sitografia e referenze fotografiche: