La chiesa parrocchiale di Laives (Leifers in tedesco), comune dell’Alto Adige, si distingue dalle chiese analizzate negli articoli precedenti per il fatto di non essere una realizzazione ex-novo. Grazie agli Höller&Klotzner Architekten, forme nuove e forme antiche si incontrano per dar vita ad una chiesa unica nel suo genere, in grado di rispondere alle diverse esigenze della comunità altoatesina.
Un passato ricco…
Le più antiche testimonianze scritte che accennano alla chiesa romanica, dedicata a Sant’Antonio Abate e a San Nicola, risalgono al 1286. Dal 1787, essa ospita la Pietà di Pietralba, una statuetta in alabastro, trasferita dal curato Johann von Kolb per metterla in salvo dalle repressioni ecclesiastiche.
Intorno al 1852-53, si decide un ampliamento dell’edificio, senza abbattere la costruzione romanica, che viene integrata nel nuovo tempio, diventandone l’abside. Anche il campanile, risalente al 1250, venne mantenuto. Tuttavia, già negli anni ’70 del Novecento, la chiesa ottocentesca si rivela nuovamente insufficiente per tutta la comunità cristiana di Laives. Nonostante le pressioni della comunità italiana che desiderava una propria canonica, il vescovo Joseph Gargitter sceglie di incoraggiare l’unione fra i due gruppi linguistici e decide l’ampliamento del complesso già esistente.
…l’ampliamento del 2004…
Il progetto è affidato allo studio altoatesino Höller&Klotzner Architekten, che dà inizio ai lavori di costruzione nel 2000, conclusi dopo 4 anni. A nord della chiesa, sul fianco sinistro, gli architetti aggiungono un nuovo spazio a pianta trapezoidale, che accoglie l’aula liturgica principale e la sagrestia. La struttura è composta da muri inclinati e da una copertura, che raggiunge il punto più alto in corrispondenza dell’altare. Si crea così una vasta tenda, che vuole accogliere e unire sotto di sé l’intera comunità, al di là delle differenze linguistiche.
Il nuovo volume, rivestito esternamente di lastre metalliche, non si appoggia direttamente all’edificio preesistente, ma una struttura vetrata unisce vecchio e nuovo. Il vetro è presente anche nei punti di intersezione fra alcuni muri perimetrali, permettendo alla luce di entrare lateralmente in corrispondenza dell’altare e dall’alto in corrispondenza dell’ingresso.
L’interno è rivestito in legno d’acero, che crea un ambiente intimo e accogliente, modellato da una calda luce che entra attraverso le fenditure vetrate. Gli arredi sacri, anch’essi in legno, sono caratterizzati da forme semplici e schematiche.
…ed infine i restauri del 2011
Nel 2011, riprendono i lavori di restauro e di riorganizzazione degli spazi. Nello specifico, l’intervento comprende il restauro delle coperture e degli intonaci dell’edificio storico, oltre al rifacimento completo dei pavimenti in marmo. All’interno dell’edificio storico, inoltre, il muro divisorio tra la vecchia sagrestia e il vecchio presbiterio viene abbattuto per ricavare un unico spazio nella zona del coro. Qui, viene creata una cappella per le celebrazioni dei giorni feriali, i cui arredi vengono in parte mantenuti e in parte creati dall’artista Manfred Alois Mayr.
In questo modo, la navata centrale riacquista la sua importanza, configurandosi come vasto atrio che raccoglie i fedeli e li conduce sia alla cappella feriale, sia all’aula liturgica principale attraverso il portale laterale. I lavori del 2011-2012, quindi, concludono il processo di integrazione fra passato e presente, che la parrocchia di Laives ha audacemente tentato, per accogliere in un unico spazio una comunità separata dalla lingua, ma unita dalla fede.
Sitografia e referenze fotografiche:
- www.hoeller-klotzner.com/it/p/p03/t.html
- divisare.com/projects/316083-holler-klotzner-architekten-gunter-richard-wett-lucia-degonda-christoph-kern-ampliamento-chiesa-parrocchiale-laives
- www.bolzanodintorni.info/it/laives/suggerimenti-per-gli-appassionati-di-cultura/chiese-e-cappelle/chiesa-parrocchiale-di-laives.html
- www.comune.laives.bz.it/it/Chiesa_parrocchiale_di_Laives
- manfredaloismayr.com/