Padiglione Vaticano: la cappella di Javier Corvalán sospesa su una bricola

Javier Corvalán, cappella per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018

La cappella di Javier Corvalán si distingue sicuramente per la sua singolarità: formata da un cilindro sospeso, tocca terra solamente in un punto. L’architetto paraguayano sceglie, infatti, di appoggiare la sua cappella su un elemento tipico di Venezia: la “bricola” (o briccola), struttura nautica formata da pali legati fra loro e usata per indicare le vie d’acqua.

Cappella di Javier Corvalán per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La cappella di Javier Corvalán: la forma della bricola è riprodotta in acciaio.

Dal legno all’acciaio

Così come quelle veneziane, doveva essere inizialmente in legno. Tuttavia, per ragioni strutturali e di sicurezza, il progetto è stato modificato in corso di realizzazione e si è optato per un punto di appoggio in acciaio. Non solo il sostegno, però, doveva essere in legno, ma anche la struttura circolare sospesa perché “nel bosco, si costruisce con il legno” (Javier Corvalán in Vatican Chapels). Il volume principale, infatti, doveva essere costituito da due sezioni cilindriche in legno, una esterna ed una interna, vincolate in un unico punto, dove un braccio d’acciaio le avrebbe collegate alla briccola.

Javier Corvalán, cappella per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
Il modellino del progetto preliminare, quasi totalmente in legno.

Una vasca di contrappeso

Per bilanciare il volume sospeso, l’architetto aveva pensato ad una vasca circolare, vincolata alla briccola, dove porre 20 tonnellate di pezzi di pietra come contrappeso. Vista la modifica del progetto, la struttura in acciaio non aveva più necessità di essere bilanciata, motivo per cui è stata eliminata. Tuttavia, pur ricoprendo funzioni strutturali, la vasca avrebbe potuto assumere anche forti significati simbolici, richiamando una grande acquasantiera o una vasca battesimale.

Cappella di Javier Corvalán per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
Il progetto originale in legno, con la vasca di contrappeso.

I simboli sacri

Nel progetto definitivo, invece, la simbologia sacra rimane “sospesa”: il cilindro rispetta nella sua inclinazione l’asse ovest-est, salendo a ovest come una porta e scendendo a est come un’abside. Non vi è una copertura, perché la copertura è il bosco; esso abbraccia la cappella e la sua croce tridimensionale, culmine di tutte le tensioni costruttive.

Cappella di Javier Corvalán per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
All’interno della cappella, dove si staglia la croce tridimensionale.

Un futuro per la cappella di Corvalán

In questo caso, la cappella di Corvalán non ritaglia uno spazio sacro con la costruzioni di possenti muri, come la cappella di Eduardo Souto De Moura, ma lo definisce con leggerezza dall’alto. L’architetto si augura che la cappella possa avere una collocazione futura perché si presta a legarsi alla specificità del luogo dove sarà posta. Infatti, se sull’isola di San Giorgio di Venezia poggia su una briccola, altrove potrà poggiare “sopra una pietra, sopra ad una colonna, su elementi particolari che troviamo nel posto di destinazione” (Javier Corvalán, intervista di www.professionearchitetto.it).

Javier Corvalán, cappella per il Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
Quale futuro per le cappelle del Padiglione Vaticano?

Bibliografia, sitografia e referenze fotografiche: