Francesco Cellini appartiene all’eterogeneo gruppo di architetti, scelti per realizzare le cappelle del padiglione diffuso della Santa Sede alla Biennale di Venezia 2018. Membro dell’Accademia di San Luca, l’architetto romano è stato docente universitario a Roma e redattore di varie riviste, tra cui Controspazio e Casabella. Inoltre, ha collaborato come curatore e allestitore con la sezione Architettura della Biennale di Venezia.
Smaterializzazione delle pareti
Nonostante i progetti preliminari comprenda consistenti involucri che creano addirittura un’aula liturgica, nel progetto finale Francesco Cellini sceglie di smaterializzare le pareti. L’edificio risulta così aperto, arioso e permeato dal bosco circostante; ciò è possibile grazie alla presenza nel giardino dell’isola di San Giorgio di molte radure, che creano da sole dei piccoli spazi definiti.
L’intervento di Cellini presenta, quindi, sottili elementi geometrici, che poggiano sul terreno per punti. Orizzontalmente, un corpo parallelepipedo definisce due spazi per le sedute, mentre un transetto centrale lo interseca perpendicolarmente. In esso, sono presenti i due elementi simbolo di una cappella: altare e ambone. Il primo è un semplice piano orizzontale, sulla quale poggia un libro aperto, che richiama l’ambone.
I materiali
Per quanto riguarda la realizzazione, Cellini ha scelto di collaborare con Panariagroup, azienda all’avanguardia nella produzione di grès porcellanato. Quest’ultimo riveste sia internamente che esternamente la struttura in acciaio: sottili lastre in grès laminato, con texture ispirata al ferro, ricoprono i lati verso il giardino, mentre lastre bianco lucido creano degli interni puri e sereni.
Cappelle consacrate o sperimentazioni sulla tipologia “cappella”?
Vista la natura temporanea del Padiglione Vaticano, nessuno dei dieci edifici è stato consacrato, ponendosi più come sperimentazioni architettoniche, che vere e proprie cappelle. Manca, perciò, la dedicazione, fondamentale in una cappella: infatti, nelle sue dimensioni ridotte e quindi nella sua impossibilità ad accogliere una funzione liturgica, le cappelle parlano a chi le incontra del santo, del miracolo o dell’evento a cui solitamente è dedicata. La cappella di Francesco Cellini, come le altre del Padiglione, diventa quindi una riflessione “sul senso degli spazi sacri, sulle loro proporzioni, relazioni e funzioni” (Vatican Chapels, p. 127).
Bibliografia, sitografia e referenze fotografiche:
- Vatican Chapels, a cura di Francesco Dal Co, Mondadori Electa, 2018
- https://www.accademiasanluca.eu/it/accademici/id/452/francesco-cellini
- https://www.archiportale.com/news/2018/05/eventi/francesco-cellini-sceglie-panariagroup-per-la-sua-cappella-nel-bosco_64223_32.html
- https://francesco-cellini.divisare.pro/projects/386529-vatican-chapel