Padiglione Vaticano: la cappella di Francesco Cellini che si interseca con la natura

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018

Francesco Cellini appartiene all’eterogeneo gruppo di architetti, scelti per realizzare le cappelle del padiglione diffuso della Santa Sede alla Biennale di Venezia 2018. Membro dell’Accademia di San Luca, l’architetto romano è stato docente universitario a Roma e redattore di varie riviste, tra cui Controspazio e Casabella. Inoltre, ha collaborato come curatore e allestitore con la sezione Architettura della Biennale di Venezia.

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La cappella di Francesco Cellini in una radura del giardino.

Smaterializzazione delle pareti

Nonostante i progetti preliminari comprenda consistenti involucri che creano addirittura un’aula liturgica, nel progetto finale Francesco Cellini sceglie di smaterializzare le pareti. L’edificio risulta così aperto, arioso e permeato dal bosco circostante; ciò è possibile grazie alla presenza nel giardino dell’isola di San Giorgio di molte radure, che creano da sole dei piccoli spazi definiti.

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La cappella di Francesco Cellini, aperta al giardino dell’isola di San Giorgio.

L’intervento di Cellini presenta, quindi, sottili elementi geometrici, che poggiano sul terreno per punti. Orizzontalmente, un corpo parallelepipedo definisce due spazi per le sedute, mentre un transetto centrale lo interseca perpendicolarmente. In esso, sono presenti i due elementi simbolo di una cappella: altare e ambone. Il primo è un semplice piano orizzontale, sulla quale poggia un libro aperto, che richiama l’ambone.

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La cappella di Cellini dai rivestimenti interni bianchi, con la panca sulla destra e la mensa sulla sinistra.

I materiali

Per quanto riguarda la realizzazione, Cellini ha scelto di collaborare con Panariagroup, azienda all’avanguardia nella produzione di grès porcellanato. Quest’ultimo riveste sia internamente che esternamente la struttura in acciaio: sottili lastre in grès laminato, con texture ispirata al ferro, ricoprono i lati verso il giardino, mentre lastre bianco lucido creano degli interni puri e sereni.

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
L’esterno in grès porcellanato; da notare sul fondo il leggio.

Cappelle consacrate o sperimentazioni sulla tipologia “cappella”?

Vista la natura temporanea del Padiglione Vaticano, nessuno dei dieci edifici è stato consacrato, ponendosi più come sperimentazioni architettoniche, che vere e proprie cappelle. Manca, perciò, la dedicazione, fondamentale in una cappella: infatti, nelle sue dimensioni ridotte e quindi nella sua impossibilità ad accogliere una funzione liturgica, le cappelle parlano a chi le incontra del santo, del miracolo o dell’evento a cui solitamente è dedicata. La cappella di Francesco Cellini, come le altre del Padiglione, diventa quindi una riflessionesul senso degli spazi sacri, sulle loro proporzioni, relazioni e funzioni” (Vatican Chapels, p. 127).

Cappella di Francesco Cellini per la Biennale di Architettura, Padiglione della Santa Sede, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
L’altare con il leggio.

Bibliografia, sitografia e referenze fotografiche: