La Cappella del Mattino di Flores&Prats offre protezione e immersione nell’isola di San Giorgio

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018

Al contrario delle altre cappelle del Padiglione Vaticano, dietro al progetto della cosiddetta “Cappella del Mattino” vi è uno studio di architettura, Flores&Prats, fondato nel 1998 da Ricardo Flores (Buenos Aires, 1965) ed Eva Prats (Barcellona, 1965).

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
Il percorso che porta alla laguna, accanto al quale si sviluppa la cappella.

Una deviazione lungo il cammino

Situata lungo uno dei sentieri che, dal chiostro di Palladio, conducono direttamente alla Laguna, la cappella si profila come un lungo muro parallelo al cammino. Il colore della costruzione richiama la tonalità del cocciopesto, materiale edilizio tipico di Venezia, che ben si accorda col verde degli alberi. Bucata al centro da un’apertura ad arco, essa invita il visitatore a deviare il suo percorso sicuro per esplorare l’ignoto, che si cela dietro al possente muro.

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
Il lato esterno che invita ad entrare attraverso l’apertura.

Una cappella dalla memoria latino-americana

Una volta oltrepassata, l’apertura immette in una piccola radura, mentre nello spessore murario si apre una piccola cavità coperta, accessibile salendo tre gradini. Lo spazio candido, coperto da una volta a botte, è bucato da quattro aperture, oltre all’assenza della parete da cui si accede: due fori circolari, uno quadrato e una porta. La cappella permette, quindi, di sedersi protetti dal sole e dalla pioggia.

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
L’altro lato della cappella, con la piccola cavità coperta, che richiama le capillas abiertas.

Nella sua particolare forma, richiama le capillas abiertas, cappelle a cielo aperto dell’America Latina. Derivate probabilmente dai templi indigeni precedenti, sfruttavano la copertura di un arco come presbiterio. Non sono da dimenticare, infatti, le radici latino-americane di Ricardo Flores, nato a Buenos Aires.

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La visita di vescovi e cardinali all’interno dello spazio coperto della Cappella del Mattino.

La Cappella del Mattino

La Cappella del Mattino prende il suo nome dal fatto di essere posizionata nel punto più a est dell’isola, in modo da essere la prima cappella toccata dalle luci del giorno. Uno dei fori circolari è, infatti, posizionato per lasciar passare attraverso di sé i primi raggi del sole, accogliendoli nello spazio coperto.

La cappella vuole porsi come luogo di raccoglimento, diviso dai percorsi frequentati. Percorrendola nella sua lunghezza, essa conduce nuovamente alla Laguna, proprio come il sentiero abbandonato inizialmente per esplorarla.

Flores&Prats, Cappella del Mattino, Padiglione Vaticano, Biennale di Architettura, isola di San Giorgio, Venezia, 2018
La Cappella del Mattino in prossimità della laguna.

Bibliografia, sitografia e referenze fotografiche: